Pnrr in Calabria, un paradosso di velocità: Comuni avanti, Regione in ritardo

Il M5S denuncia i gravi ritardi della Regione, che rischiano di compromettere lo sviluppo e la qualità dei servizi, mentre i Comuni fanno il massimo con risorse limitate

Il rapporto Svimez sull’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza evidenzia un paradosso che caratterizza la Calabria: una regione a due velocità. Da un lato, i Comuni calabresi, con la loro determinazione e capacità di gestione, hanno avviato il 65,6% delle opere, dimostrando di saper utilizzare al meglio le risorse disponibili nonostante la carenza di personale tecnico. Dall’altro, la Regione, con gravi ritardi nella gestione dei fondi, è ferma a un preoccupante 23,5%, posizionandosi tra le peggiori d’Italia”. Il Movimento 5 Stelle, attraverso le dichiarazioni congiunte degli esponenti eletti in Calabria, tra cui il consigliere regionale Davide Tavernise, l’europarlamentare Pasquale Tridico, i parlamentari nazionali Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, e gli amministratori comunali, denuncia una situazione che rischia di compromettere lo sviluppo economico e sociale della regione.

Comuni al passo, Regione in ritardo

Comuni al passo, Regione in ritardo

Secondo i rappresentanti del M5S, i Comuni calabresi, “pur operando in un contesto difficile, hanno avviato circa 640 milioni di euro di opere legate al Pnrr, con una spesa media pro capite di 340 euro, tra le più alte del Sud dopo Abruzzo e Molise. Nonostante la carenza di personale qualificato, che rappresenta una delle principali criticità, i Comuni sono riusciti a far partire numerosi progetti, dimostrando competenza nella gestione delle risorse. Tuttavia, la difficoltà di reperire personale tecnico resta un problema irrisolto, aggravato dal fatto che la Regione non ha messo in campo misure adeguate per supportare gli enti locali in questo ambito”.

La Regione è in ritardo

La Regione Calabria, invece, secondo i rappresentanti pentastellati, “sta mostrando una capacità di gestione nettamente inferiore. Con solo il 23,5% delle opere avviate, è tra le regioni più lente nell’esecuzione dei progetti finanziati dal PNRR. I ritardi sono particolarmente evidenti nel settore sanitario, un ambito cruciale per il benessere dei cittadini calabresi. La lentezza nell’attuazione dei progetti, in particolare quelli relativi agli ospedali e alle case di comunità, rischia di lasciare la Calabria indietro rispetto ad altre regioni, privando i cittadini di infrastrutture sanitarie essenziali”.

Inoltre, “la burocrazia e i meccanismi amministrativi complessi rallentano ulteriormente l’avanzamento dei lavori. Questo immobilismo, che si traduce in un mancato utilizzo delle risorse, rappresenta un freno significativo allo sviluppo del territorio. La Regione non è riuscita ad affrontare adeguatamente le sfide legate all’attuazione del Pnrr, mettendo a rischio il futuro della Calabria”.

Un cambio di passo è urgente

Il Movimento 5 Stelle ribadisce la necessità di un “deciso cambio di passo nella gestione del Pnrr in Calabria. Per evitare che la regione rimanga indietro rispetto al resto d’Italia, è fondamentale garantire che i fondi vengano utilizzati in modo tempestivo ed efficace. Serve un impegno maggiore nell’affiancare i Comuni, semplificare le procedure amministrative e velocizzare l’avvio dei cantieri. Solo così si potrà colmare il divario con le altre regioni e garantire ai cittadini calabresi servizi pubblici efficienti e un territorio che possa crescere in modo sostenibile”.

Il Movimento 5 Stelle sollecita, pertanto, un intervento urgente da parte della Regione “per supportare i Comuni, ridurre la burocrazia e accelerare l’implementazione dei progetti cruciali per la crescita della Calabria. Se non affrontata con tempestività, questa situazione potrebbe compromettere il futuro economico e sociale della regione”.

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