“In questi mesi abbiamo assistito ad un confronto politico che invece di esaltare il valore dei contenuti e dei programmi ha saputo mettere in evidenza divisioni e contrapposizioni sulle persone, a volte venendo meno anche al rispetto di chi, al di là del merito dei risultati, ha comunque messo al servizio delle istituzioni ai vari livelli la propria persona e la propria passione”.
E’ quanto si legge in una nota divulgata dalle associazioni cattoliche di Lamezia Terme attraverso i loro responsabili: Giuseppe Costanzo (Azione Cattolica Diocesana); Umberto Salatino (Sezione Ucid Lamezia Terme); Antonello Di Cello (Circolo Acli don Saverio Gatti); Lorenzo Benincasa (Comunione e Liberazione) e Pino Campisi (Ucid Calabria).
E’ quanto si legge in una nota divulgata dalle associazioni cattoliche di Lamezia Terme attraverso i loro responsabili: Giuseppe Costanzo (Azione Cattolica Diocesana); Umberto Salatino (Sezione Ucid Lamezia Terme); Antonello Di Cello (Circolo Acli don Saverio Gatti); Lorenzo Benincasa (Comunione e Liberazione) e Pino Campisi (Ucid Calabria).
Il confronto politico
Secondo quanto rilevano i responsabili delle associazioni cattoliche “il confronto politico degli ultimi giorni sta, poi, mortificando la città, il suo comprensorio e i suoi cittadini, vero obiettivo dell’agire politico nel coglierne le sue esigenze, i suoi bisogni e rilanciarne le sue notevoli potenzialità. Le associazioni cattoliche di questa città e del Comprensorio che da anni operano nel volontariato e nel sociale avvertono la responsabilità di essere al servizio della città sulle tante emergenze che hanno creato condizioni di marginalità e di mancato sviluppo”.
Servizi e sviluppo termale
“Lamezia – sottolineano – vanta una condizione territoriale strategica che può essere ri-generativa nell’imprenditoria, nel settore primario e della mobilità e dei servizi, come nello sviluppo termale che deve diventare un progetto in partenariato pubblico-privato. Così come è urgente, pena il rischio di ritrovarci con imprese carenti di specifiche competenze, un Piano formativo locale che debba includere area industriale, area dell’Istmo e area Pip Rotoli, finalizzato alla formazione e riqualificazione dei numerosi dipendenti delle centinaia di imprese che faticano ad essere competitive e stare sui mercati nazionali ed europei e quindi creare nuove occasioni di lavoro. Il Pfl andrebbe affidato ad una agenzia di sviluppo locale che potrà approfondire e sviluppare un accurato studio delle aziende, delle potenzialità e dei profili professionali”.
Piani di sviluppo
“Straordinariamente importante è pensare anche alla elaborazione di Piani locali per il clima (Plc), pensando alla sicurezza di cittadine e delle imprese, attraverso il monitoraggio e cura dei fiumi, delle spiagge e delle aree verdi della città. Riattivare politiche che rilancino del decoro urbano in modo particolare verso i beni di interesse storico, archeologico, artistico, ambientale e del paesaggio. Partire dalle Settimane sociali per le nostre Associazioni cattoliche lametine rappresenta – sottolineano – un momento di risveglio per l’impegno dei credenti in politica in un propositivo confronto trasversale, non per essere un partito ma un luogo innovativo in cui condividere risposte ai tanti bisogni: giovani, welfare, cittadinanza attiva, spopolamento e salute territoriale”.
Dottrina sociale della chiesa
“Forti della Dottrina sociale della chiesa, per un nuovo protagonismo civile e civico dei cattolici saremo impegnati, soprattutto dopo i risultati elettorali, per portare in seno al Consiglio comunale la nostra visione di città, attraverso proposte di buona amministrazione e di innovazione sociale, con il compito principale rivolto alla tutela delle fasce deboli e dei tanti dimenticati, convinti della necessità di riportare la politica a parlare delle persone, del loro lavoro, delle famiglie, della povertà assoluta e relativa, pensando al rinnovo demografico, alle giovani coppie con sostegno favorevole alle nascite. Noi sentiamo il bisogno di dire che Lamezia – sottolineano – può essere una città aperta a nuove prospettive, più vivibile, più inclusiva, più partecipativa con un occhio di maggiore attenzione a chi dovrà garantirci la continuità e, quindi, con un’attenzione particolare ai giovani”.
Fermare i personalismi
“In questo tempo di accesi personalismi ci siamo posti la domanda: cosa possiamo fare per il nostro territorio e per la nostra comunità che vive di potenzialità inespresse o male utilizzate? La prima cosa da fare consiste nell’unire persone che, pur pensandola in modo diverso, dentro una sana e responsabile dialettica, attraverso azioni plurali, con il senso rivolto alla democrazia partecipativa tipica degli enti territoriali, possano far nascere obiettivi ambiziosi e coinvolgenti per una maggiore vivibilità e cura della città. Stigmatizziamo la politica “contro” qualcuno e proponiamo, al contrario, un agire “con” qualcun altro, un agire insieme e per il futuro, rilanciando progettualità nuove ma sempre avendo come riferimento il bene della città, del suo comprensorio e dei suoi abitanti. Facciamo nostra l’esortazione di Papa Francesco, laddove, nella Fratelli Tutti, riprendendo anche l’Evangelii Gaudium, afferma “Ancora una volta invito a rivalutare la politica, che ” una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune”. Questa è la nostra bussola, questo il senso e la direzione che auspichiamo per il bene della nostra città”.